I semi dell'ippocastano, se ingeriti, oltre a risultare assai amari, sono anche pericolosi a causa dei saponosidi, i quali hanno effetto emolitico. Tuttavia, il loro impiego risulta interessante in ambito fitoterapico, poiché questi frutti sono ricchi di sostanze chimiche, come i tannini, l'escina ed i flavonoidi, dotate di azione antinfiammatoria, vasocostrittrice e antiedemigena. L'escina rappresenta probabilmente il principio attivo principale contenuto nei semi di ippocastano, in quanto, standardizzato in quantità giornaliere non superiori ai 150mg, riduce la permeabilità dei capillari e ne aumenta la resistenza e l'elasticità.
Gli estratti dei semi, vengono dunque impiegati nel trattamento dell'insufficienza venosa cronica, dove determinano un miglioramento dei segni e dei sintomi quali dolore, prurito ed ulcere. I vasi sanguigni, infatti, riacquistano la propria naturale attività, grazie all'eliminazione dei due enzimi responsabili dell'indebolimento della loro struttura. Questi estratti vengono dunque impiegati per vari scopi terapeutici, che possono andare al trattamento delle malattie rettali, fino ai generali disturbi circolatori di diversa natura. Infatti, l'azione decongestionante e capillaro-protettiva viene anche sfruttata per donare sollievo alle gambe pesanti, nei casi di insufficienza venosa e nelle sindromi flebiotiche, poiché il generale miglioramento del tono delle vene incide positivamente anche sul ritorno venoso al cuore. Una buona notizia per le signore riguarda l'azione preventiva contro la cellulite determinata dal minore ristagno di sangue nelle gambe e, dunque, dal minor gonfiore e pesantezza. Sempre contro la cellulite, ricordiamo che gli estratti di semi di ippocastano sono spesso utilizzati all'interno di creme e cosmetici, nei quali vengono associati ad altri estratti naturali. In campo cosmetico, l'ippocastano viene in oltre utilizzato nella preparazione di creme per il viso che sfruttano i principi attivi ad azione decongestionante degli estratti.
Le controindicazioni riguardano però i soggetti con disturbi o particolare sensibilità a livello gastrointestinale; infatti, i possibili effetti collaterali derivanti dall'assunzione di estratti di ippocastano si traducono solitamente in disturbi dell'attività digerente.
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